Disturbo post traumatico da
stress - P.T.S.D.


Il Disturbo Post-Traumatico da Stress (PTSD) si può manifestare dopo eventi particolarmente difficili come lutti, malattie o incidenti, in questi casi la persona che ne soffre non riesce a rielaborare l’accaduto e risulta sopraffatta dalle emozioni e dalle sensazioni ad esso correlate. Le persone con PTSD presentano pensieri intrusivi e ricorrenti o incubi legati all’evento traumatico, tendono ad evitare situazioni e stimoli associate all’evento e sono caratterizzate da irritabilità, ipervigilanza e marcata ansia.

Il cervello umano possiede un sistema di guarigione innato che consente di rielaborare le informazioni ed immagazzinarle in modo funzionale, quindi non sempre si sviluppa un PTSD successivamente ad un evento traumatico.  

Si può sviluppare un P.T.S.D. quando:

- un evento risulta particolarmente critico e mette a repentaglio la vita del soggetto che lo vive o la vita delle persone a lui vicine;
- l’esperienza traumatica si presenta in un periodo di particolare fragilità o vulnerabilità del soggetto;
- l’evento traumatico non è isolato ma preceduto da altre esperienze dolorose o destabilizzanti;
- se l’evento traumatico attiva emozioni simili o connesse con esperienze infantili di sofferenza e disagio marcato.

In questo caso le informazioni legate al trauma rimangono racchiuse in una rete neurale con le stesse emozioni, convinzioni, sensazioni fisiche che esistevano e sono state percepite dalla persona nel momento in cui ha vissuto l’esperienza traumatica. L’esperienza in questo caso non viene immagazzinata nella memoria in modo integrato e funzionale ed il materiale ad essa connesso viene sollecitato e riattivato dai vari stimoli dell’esperienza presente, questo può provocare flashback, iper-arousal e in genere tutti i sintomi del disturbo. Il trauma sembra "cristallizzato" all’interno delle reti neurali del soggetto che lo ha esperito ed il vissuto ad esso collegato può riemergere e causare ancora grande disagio e sofferenza. 

L’E.M.D.R. è usato fondamentalmente per accedere, elaborare e portare ad una risoluzione adattiva i ricordi di esperienze traumatiche che causano sofferenza perché non correttamente rielaborate e permette una rielaborazione accelerata dei ricordi traumatici. La desensibilizzazione del ricordo e il cambiamento di prospettiva a livello cognitivo, riscontrabili in una seduta di EMDR, riflettono il processo di elaborazione dell’esperienza traumatica, la persona per la prima volta percepisce il ricordo come lontano, distante e modifica le valutazioni cognitive su di sé associando emozioni adeguate alla situazione e superando tutte le sensazioni disturbanti connesse al trauma. 

Al termine di un trattamento EMDR la persona è quindi in grado di pensare all’evento traumatico senza intenso disagio, senza trasporto emotivo e senza alcuna sensazione somatica disturbante.